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La prostata, dalla forma ovale e dalla grandezza di una noce, con il passare degli anni - o a causa di alcune patologie - può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario; la causa spesso è l’aumento di volume della prostata il quale può provocare un’ostruzione del canale, con conseguente cattivo funzionamento della vescica, la quale dovrà quindi esercitare uno sforzo maggiore per portare a termine la minzione. È fondamentale per l'uomo sapere la differenza tra il tumore prostatico (tumore alla prostata) dall’ipertrofia prostatica benigna (IPB), oltre a capire come prevenire queste patologie e trattarle: l'Ipertrofia Prostatica Benigna e tumore alla prostata sono due malattie diverse e non correlate tra loro, che possono interessare lo stesso organo.
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La differenza tra tumore alla prostata e ipertrofia prostatica benigna
Il tumore della prostata è una neoplasia maligna che consiste nella formazione di tessuto costituito da cellule che crescono in modo incontrollato e anomalo all’interno della ghiandola prostatica; l’ipertrofia prostatica benigna (IPB), invece, è un ingrossamento non cancerosa della prostata, con conseguente aumento delle dimensioni dell’organo che inizia a ostruire il flusso di urina.
Cos'è il tumore alla prostata?
Il tumore alla prostata si manifesta quando alcune cellule all’interno della ghiandola prostatica si riproducono a una velocità superiore rispetto al normale, provocando così una forma tumorale: se trascurato le cellule che causano questa malattia possono diffondersi invadendo le parti distanti del corpo e i linfonodi.
Il tumore alla prostata è uno dei tumori più diffusi tra la popolazione maschile e i principali fattori di rischio sono età e familiarità. Le possibilità di ammalarsi sono un aumento dopo i 50 anni di età. Un check prostatico è essenziale sopra questa fascia d’età in tutti i soggetti maschili e soprattutto nei soggetti con familiarità per patologie prostatiche.
Cos'è l'Ipertrofia Prostatica Benigna?
L’Ipertrofia Prostatica Benigna è una patologia caratterizzata da un aumento di volume, non canceroso, della ghiandola prostatica ed è causato da una crescita anomala del numero delle cellule prostatiche che ne aumentano le dimensioni in modo considerevole.
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Quali sono i sintomi?
Nelle fasi iniziali il tumore prostatico è asintomatico, quindi spesso non causa problemi. Quando la massa tumorale inizia a crescere, iniziano a comparire sintomi come difficoltà a urinare, stimolo frequente di fare pipì, dolore durante la minzione, sangue nelle urine, sangue nello sperma o sensazione di non riuscire a urinare in modo corretto.
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Spesso i sintomi urinari sopra descritti, però, possono essere legati a problemi prostatici di tipo benigno, come appunto l'ipertrofia prostatica benigna.
Ecco perché è fondamentale a un urologo, il quale potrà visitarvi e decidere se sono necessari ulteriori esami di approfondimento.
Come ottenere una diagnosi precisa
Quando compaiono disturbi come quelli sopra descritti, è utile eseguire un approfondimento per capire con esattezza il problema. Per una diagnosi precisa, oltre all’esplorazione rettale, funzionale a determinare l’ingrossamento della ghiandola, è possibile una più precisa analisi del volume dell’organo tramite ecografia sovrapubica ed ecografia transrettale. In questo modo si valutano anche la presenza di residui di urina e l'aumento dello spessore delle pareti vescicali, le quali possono creare complicazioni. L’esame di uroflussometria, che permette di misurare il flusso minzionale momento per momento e di riprodurlo in forma grafica, è l’esame necessario per comprendere se la patologia è tale da ostruire e incidere sulla modalità minzionale.
Cogliere la differenza tra i segnali di un ingrossamento della prostata e le avvisaglie di un ben più serio tumore alla prostata è fondamentale. Non esiste una prevenzione primaria specifica per l’ipertrofia prostatica, anche se sono note alcune utili regole comportamentali che si possono seguire facilmente nella vita di tutti i giorni, quali aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre il consumo di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta, oltre a limitare l'assunzione di cibi ricchi di grassi saturi.
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Cure e terapie per il trattamento del tumore alla prostata
Il trattamento del cancro alla prostata varia in base al grado e allo stadio del tumore, dall’età dei pazienti, dalla presenza o meno di altre patologie e dall’aspettativa di vita di ognuno.
Tra i trattamenti che possiamo includere troviamo:
- intervento chirurgico;
- radioterapia;
Nei casi più gravi in cui il tumore si sia ormai diffuso oltre alla prostata, la terapia sarà palliativa, e non definitiva, in quanto incurabile, e può comprendere terapia ormonale e chemioterapia, o una semplice sorveglianza attiva.
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Tra le procedure per la terapia per il tumore prostatico troviamo:
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Incisione transuretrale della prostata (TUIP): il chirurgo incide il tessuto per creare un canale adeguato per il flusso dell’urina;
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Terapia ormonale;
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Prostatectomia radicale: totale asportazione della prostata.
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La chirurgia robotica della prostata è sicuramente la forma più innovativa e avanzata di chirurgia mini-invasiva disponibile oggi a livello mondiale; è l’evoluzione della laparoscopia tradizionale, ma con numerosi vantaggi: maggiore velocità di esecuzione, meno cicatrici sul paziente, riduzione del periodo di ripresa post-operatoria, minori perdite di sangue e maggiore protezione degli organi del paziente.
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Il Dottor Filippo Cianci, medico e chirurgo specializzato in urologia e andrologia, ha dedicato molti anni allo studio dell'urologia fino a diventare uno dei maggiori esperti in Italia di chirurgia mininvasiva.
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Cure e terapie per il trattamento dell'Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)
La terapia medica dell’IPB, invece, può includere:
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Alfa-bloccanti o alfa-litici: agevolano il rilassamento della muscolatura e migliorano il flusso dell'urina;
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Inibitori della 5-Alpha reduttasi (5ARIs): utili a diminuire il volume della prostata, vengono prescritti in casi di disturbi di grado moderato/severo.
Nei casi più importanti di ipertrofia prostatica benigna potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico, le cui procedure si sono notevolmente ampliate negli anni, sviluppando tecniche molto meno invasive e sicure.
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Sistema mini-invasivo di trattamento Rezum: terapia minimamente invasiva che, attraverso il vapore acqueo, porta alla necrosi cellulare istantanea, permettendo al paziente di poter urinare senza difficoltà. Applicabile in ambito ambulatoriale, è efficace nel preservare la funzione sessuale;
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Laser a Olmio: grazie all'energia luminosa, minimamente invasiva, il laser penetra in maniera superficiale e rimuove la parte interessata di tessuto con il minimo trauma, evitando lesioni. L’intervento è praticamente indolore, causa pochi sintomi postoperatori (incontinenza urinaria, enuresi notturna, etc.) e non danneggia la vita sessuale del paziente.
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Laser Greenlight: tramite il laser si vaporizza rapidamente e accuratamente l’ostruzione prostatica con grande precisione. Vaporizza i tessuti in modo risolutivo e in condizioni di massima sicurezza, senza causare gravi sanguinamenti.
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Resezione transuretrale della prostata (TURP): è la procedura standard e consiste nella rimozione parziale della prostata.
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Grazie alla sua formazione internazionale, il Dottor Filippo Cianci, medico e chirurgo specializzato in urologia e andrologia, ha portato nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma le innovazioni più recenti nel campo dell'urologia: fissa la tua visita in una delle strutture convenzionate nelle quali vengono utilizzate le migliori tecnologie a disposizione , come la chirurgia robotica e la chirurgia laser.